Abbiamo incontrato Elisabetta Zanellato, docente della scuola primaria di Ceres, comune in provincia di Torino, che ha, al suo attivo, anche una carriera ed un percorso come cantante solista. La musica e il canto rivestono, infatti, un interessante ruolo nello sviluppo dell’apprendimento, come ci racconta in questa intervista.
Elisabetta, qual è stata la tua formazione?
Dopo aver concluso il mio percorso di studi con una Laurea in materie letterarie, essendo arruolata nell’organico scolastico, ho proseguito la mia formazione con la docente Fermanelli e ad oggi frequento il primo anno accademico di canto lirico al Conservatorio di Torino.
Che impegno ha richiesto questa scelta?
Per arrivare fino a qui ho dovuto superare i primi tre anni di propedeutica allo stesso Conservatorio. Sottolineo questo aspetto importante perché, per chi non lo sapesse, accedere al Conservatorio prevede una formazione in ingresso costituita da competenze frutto di vari anni di studio. Ho esperienze decennali come cantante solista e corista ed insegno musica alla primaria dal 2005.
Raccontaci come riesci ad integrare l’attività musicale con la didattica.
L’attività didattica che svolgo con i miei ragazzi associa spesso l’aspetto musicale. Ci piace lavorare affiancando l’educazione musicale ad attività motorie o grafico-pittoriche. In questi momenti si dà lo spazio agli alunni di esprimersi e di trovare un’empatia del tutto personale con la melodia proposta!
Quindi, secondo la tua esperienza, la musica sollecita anche la capacità di esternare sensazioni, sentimenti…
L’espressione delle proprie sensazioni ed emozioni aiuta ciascuno ad esternare i propri stati d’animo, ma anche ad apprezzare opere eccezionali, siano esse classiche, siano contemporanee… in queste occasioni a volte proponiamo ai ragazzi brani classici permettendo a loro di scoprire un’estetica musicale diversa da quella a cui sono abituati. Si apre loro un mondo nuovo, fatto di suoni diversi, prodotti da strumenti diversi da quelli che conoscono più comunemente!
La tua storia professionale come insegnante, unita alla tua esperienza musicale, ti porta quindi ad affermare che la musica rappresenta un elemento importante nell’educazione anche dei più piccoli?
Direi proprio di sì: il neonato prima ancora di vedere, sente e ascolta il suono della voce della mamma e, prima ancora di riconoscerne il viso per il suo aspetto fisico e di trovare il contatto per l’incrociarsi dello sguardo, la riconosce proprio attraverso la sua voce, attraverso il battito del suo cuore… proprio quel battito che fin dal concepimento lo accompagna nell’utero materno. Solitamente si attribuisce maggiore importanza all’aspetto visivo ma in realtà la prima percezione sensoriale dei neonati è proprio quella sonora. Quando lo dico ai miei allievi, si mostrano stupiti; infatti, da questo stupore nasce l’importanza di far crescere in loro la consapevolezza.
Cosa cerchi di trasmettere ai tuoi allievi?
Cerco di far cogliere i quattro aspetti della musica: ascolto, eseguo, riproduco e classifico. Per poter far crescere queste competenze propongo ascolti di musica di vario genere, in alcuni momenti eseguo con la voce e con strumenti musicali brani o parti di essi, riproduco ritmi e melodie, classifico elaborando un linguaggio scritto e orale.
Immagino che, oltre al metodo, ci siano strumenti e materiali specifici che utilizzi…
Sono svariate le tecniche che si possono utilizzare per l’educazione musicale a scuola: Body percussion, strumenti semplici di percussione come maracas, triangoli, legnetti, tamburelli… xilofono, campanelle sonore, flauto, spartiti semplificati, basi musicali, cd audio, video. Molto dipende dall’attività che si imposta e dal gruppo che si ha di fronte, non è scontata la scelta della tecnica o del materiale!
Attraverso la musica, è possibile quindi organizzare anche eventi che coinvolgono direttamente gli allievi…
Eh, certo… fin tanto che non è arrivato il Covid. Nel periodo pre-covid ho sempre allestito spettacoli che alternavano musica e teatro, in occasione principalmente delle festività o della chiusura dell’anno scolastico, ma anche durante le attività quotidiane le occasioni per educare con la musica ed alla musica non si perdono mai!
Ringraziamo Elisabetta Zanellato per questa testimonianza sull’esperienza musicale nella scuola primaria e ci auguriamo possa rappresentare uno spunto di riflessione e di progettazione di nuove proposte educative.
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