Incontrarsi e ritrovarsi

A settembre, con l’inizio del nuovo anno tutti gli attori della scuola si trovano di fronte ad un nuovo contesto: spesso nuovi spazi si ripropongono, vecchi compagni “di viaggio” e nuovi ingressi, a volte compagni più piccoli oppure compagni che devono ripetere la classe, docenti nuovi con incarichi annuali oppure docenti già conosciuti, insomma con l’inizio del nuovo anno scolastico entrano in campo molte novità.

Le radici dell’accoglienza prendono forma attraverso le esperienze vissute e l’elaborazione di pensieri sui significati che gli atteggiamenti accoglienti assumono nel contesto educativo. Sono pensieri degli adulti, per i bambini e gli adulti stessi, che diventano sostanza delle relazioni, tenendo sempre conto che la nostra scuola comprende e accoglie tutti: bambini e bambine, insegnanti, personale non docente, famiglie e la comunità più ampia del territorio con le sue potenzialità.

L’accoglienza, dunque, viene rivolta a tutti e viene vissuta nella reciprocità, ovviamente non solo nel primo momento dell’anno ma diventa una modalità operativa che segna tutto il cammino del percorso formativo: pertanto impostare e gestire positivamente questa fase iniziale è un asso nel mazzo di carte che ci permette di vincere su tutto, di avere successo nei risultati e di vedere visi sorridenti che partecipano alle attività proposte!

Tutti abbiamo bisogno di sentirci compresi, accettati, sostenuti e di costruire legami positivi. A scuola, con pensieri e gesti, diffondiamo la cultura dell’appartenenza, dell’ascolto, del dialogo, della capacità di costruire buone alleanze e di stabilire patti educativi, di cura e di aiuto verso ciascuno.

Attraverso il confronto costruttivo ci orientiamo verso uno stile e un modo di essere, di stare nella comunità – non solo quella scolastica – sviluppando atteggiamenti inclusivi e di corresponsabilità.